14 Aprile 2019

Fuorisalone 2019: Le Installazioni più belle

Dopo una settimana di visite per tutta la città facciamo il punto della situazione con una lista delle installazioni meglio riuscite di questo Fuorisalone 2019.


Trovate una panoramica di quello che abbiamo visto nella highlight dedicata su Instagram (MDW19), ma qui vogliamo fare un’ulteriore scrematura, premiando con un articolo gli spazi che più ci hanno colpito, e che sono riusciti a trasmettere un messaggio e una novità nel campo del design con un progetto ben riuscito sia nella narrativa che nell’impatto visivo.


 


Land di Poggi Ugo e Masquespacio, a cura di Valentina Guidi Ottobri

Land è un’installazione site specific realizzata in occasione dell’anniversario dei 100 anni di una delle fornaci più importanti e antiche d’ItaliaPoggi Ugo.

In un dialogo di reciproca ispirazione tra passato e presente, la “Mission” affidata allo studio spagnolo Masquespacio è lavorare sull’idea del viaggio come rivelazione alla riscoperta della terra nella sua naturale essenza, come oasi rigogliosa e pacifica. La stessa «Terra» (in inglese “Land”) che viene sapientemente lavorata a mano, per dar vita ad una collezione di 19 nuove creazioni. In questa logica il progetto, a cura di Valentina Guidi Ottobri, offre una chiave di lettura sulle trasformazioni dei paesaggi, dei territori e delle geografie fisiche e culturali del mondo contemporaneo.


Nilufar Depot - Le bolle sospese di Space Caviar

Quest’anno vanno in scena qui 2 mostre: nell’atrio centrale (e nelle bolle sospese) FAR, una collettiva di 10 designer curata da Studio Vedèt con allestimento di Space Caviar. L’esperimento delle 3 bolle sospese a metà altezza nel grande spazio conferiscono a tutto l’ambiente un’atmosfera se possibile ancora più sperimentale, invitando alla scoperta e all’esperienza del design. Entrare in una bolla, per uscire dalla bolla nella quale si vive oggi, con rivisitazioni e omaggi ad alcuni degli esperimenti più radicali del XX secolo, guardando alla realtà con la prospettiva di una nuova generazione e stabilendo un rapporto di tensione e infiltrazione con lo spazio esistente.


L'uncinetto visionario di Alessandra Roveda per Missoni

Affidando la concezione di un environment nello spazio MISSONI di via Solferino alla visionarietà di Alessandra Roveda, che con i fili di lana colorati ama rivestire oggetti e arredi della memoria. Ha concepito per l’occasione un progetto totalizzante, un magico fiabesco interior ricoperto in ogni sua parte di maglia variopinta.  Trasforma il crochet in un’affascinante onnicomprensiva veste delle cose, un trait-d’union tra passato e futuro, rendendo evocativa e al tempo stesso imprevedibile, aliena e unica la fisionomia di mobili della memoria, comuni oggetti d’affezione come divani, letti, poltrone, libri, librerie, orologi a pendolo e molto altro ancora. Completamente manuale, la pratica artistica di Alessandra Roveda evidenzia molti punti di contatto con il linguaggio Missoni, articolando all’infinito fili colorati e punti all’uncinetto in quella che appare una texture pittorica sui generis.





È dedicato all’arte della divinazione e all’alchimia il progetto manifesto di Studiopepe per questo FuoriSalone 2019. Les Arcanistes, questo il nome dell’esposizione, mette in scena il profondo legame della materia con simboli e archetipi, nella suggestiva cornice di uno spazio industriale dove nel secolo scorso si lavorava l’oro (e che conviene visitare prima che venga abbattuto nel corso dell’anno). Erano chiamati Arcanisti i primi chimici, che detenevano la conoscenza arcana, ossia segreta, della lavorazione dei materiali. Proprio la conoscenza e la trasformazione (della materia, ma anche di noi stessi) sono al centro del viaggio immersivo e affascinante proposto da Studiopepe. Tutto lo spazio vuole essere metafora del processo creativo di arte e design. Come gli antichi Arcani, ognuno di noi si pone domande essenziali nel corso della vita e cerca le risposte combinando le proprie facoltà con la materia che lo circonda. Un processo di trasformazione dunque, di manipolazione ma anche di messa a fuoco continua.





Six Project II, The Sister Hotel

In occasione della MDW2019 verrà svelato il nuovo progetto che entrerà a far parte del mondo Six. Si tratta del nuovo albergo The Sister Hotel, con il concept ideato dall’art director Samuele Savio e l’interior design curato dal duo di designer Quincoces-Dragò, fondatori della Six Gallery. Accanto alla novità di hôtellerie, all’interno dello spazio espositivo di Six Gallery sarà presentato Six Project II, la nuova collezione di design realizzata da Quincoces-Dragò, che trasporterà i visitatori in un’atmosfera dai toni orientali. Infine sarà possibile rilassarsi nell’intimità del bistrot GinO12 Sixième.